Tra i soggetti maggiormente colpiti dai rincari dei costi legati all’energia rientrano senza dubbio imprese e professionisti.
Se già il valore delle bollette è più che raddoppiato per un normale nucleo familiare, al punto da costringere a rivedere i costi della vita e smussare le spese superflue, le imprese stanno facendo i conti con cifre davvero pesanti per i loro bilanci di fine anno.
Esiste un modo per riuscire a ridurre i costi dell’energia elettrica anche per le imprese?
Certo che sì. Al di là del classico confronto tra offerte energia elettrica per partita Iva, propedeutico alla scelta del fornitore che propone le tariffe più vantaggiose, è importante che anche le aziende adottino specifiche misure volte a una maggiore efficienza energetica degli ambienti in cui viene svolto il lavoro.
Vediamo insieme, dunque, come anche le partite IVA possono adottare piccoli accorgimenti per ridurre il più possibile le spese legate alla luce.
Efficienza energetica nelle imprese
Il primo passo che un imprenditore o un professionista deve compiere per verificare che le sedi aziendali siano efficienti sul piano energetico è la verifica degli impianti elettrici e termici. Se questi sono piuttosto vecchi e obsoleti non è difficile che possano contribuire a disperdere energia preziosa, riducendone una efficace gestione e contribuendo ad appesantire le spese in bolletta.
Altro aspetto da valutare è la dispersione di calore, causato magari da infissi piuttosto datati, spifferi, abitudini scorrette che non permettono di trattenere il caldo in inverno e il fresco in estate.
Ecobonus per le aziende
Le misure adottare dalle famiglie per intervenire strutturalmente sugli immobili privati e renderli più efficienti sul piano energetico, sono accessibili anche alle imprese.
Ne sono un esempio gli interventi di sostituzione degli infissi, la realizzazione del cappotto termico, l’installazione di fonti di energia rinnovabile.
Tutte queste misure e incentivi promossi dal Governo consentono di aumentare l’efficienza energetica anche negli immobili strumentali all’esercizio dell’attività imprenditoriale, sfruttando lo sconto in fattura del 65% o 50%.
La circolare n. 36/E del 31 maggio 2007 si rivolge proprio a coloro che percepiscono un reddito derivante da attività d’impresa, i quali possono effettuare interventi su “i fabbricati appartenenti a qualsiasi categoria catastale, compresi, quindi, quelli strumentali”.
Per essere più precisi, dunque, l’Ecobonus non si rivolge solo alle persone fisiche, ma anche alle
società di persone: società semplice SS, società in nome collettivo SNC; società in accomandita semplice SAS; società di capitali, società a responsabilità limitata SRL, società in accomandita per azioni SAPA.
Piccoli accorgimenti quotidiani
Se non si vogliono effettuare importanti interventi strutturali o gli edifici occupati non lo prevedono, perché già dotati di tutte le strutture necessarie ad evitare la dispersione energetica, allora basta solo seguire piccoli accorgimenti nelle abitudini quotidiane per ottenere già importanti risparmi.
Ad esempio, si possono spostare le scrivanie dell’ufficio nelle zone più illuminate da luce naturale, per ridurre l’accensione della luce elettrica, o sostituire quelle a maggior consumo con quelle a risparmio energetico.
Anche spegnere completamente computer e stampanti, invece che lasciarli in standby, contribuisce a risparmiare sulla corrente elettrica.