calcolo cessione del quinto

Calcolo cessione del quinto


Totale:

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Nota: L’importo totale è la somma complessiva che si dovrà restituire ed è comprensiva di: capitale, interessi, assicurazione e ogni tipo di spesa. Sottraendo invece tutte le spese annesse al prestito si ottiene l’importo netto erogato.

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Utilizzando il nostro tool (qui in alto) per il calcolo della cessione del quinto, avrai già potuto avere una stima di un eventuale finanziamento. Ora vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta.

La cessione del quinto è un tipo di prestito accordabile a lavoratori dipendenti e pensionati; si tratta di un finanziamento personale, erogabile da parte di un istituto di credito per consentire al richiedente di far fronte a una o più spese. La cessione del quinto si caratterizza per il tasso fisso per tutta la durata del finanziamento. Il prestito ottenuto non è finalizzato, dunque non è necessario indicare nel contratto per quale tipo di spesa si intende utilizzare la somma di denaro erogata. A usufruire della cessione del quinto sono i pensionati, con un età non superiore agli 85 anni. I lavoratori dipendenti, del settore pubblico e privato, devono avere un contratto a tempo indeterminato e un’età minima di 18 anni. In questo articolo si scoprirà come avviene il calcolo della cessione del quinto.

Calcolo cessione del quinto per i dipendenti

Come si calcola la cessione del quinto? Il consiglio è di farsi un’idea di quale sarebbe l’ammontare della rata di rimborso, prima di fissare un appuntamento con la banca e presentare una richiesta formale. È consigliabile verificare che ci siano le condizioni per ottenere il finanziamento e quale sarebbe eventualmente l’importo; nel caso in cui il 20% andasse a incidere sulla qualità della vita del richiedente, sarebbe la stessa banca a rifiutare di concedere il prestito. Il calcolo della cessione del quinto viene effettuato dall’ente erogatore sulla base dello stipendio netto, attraverso una formula matematica applicabile in tutti i casi, sia per quanto riguarda la pensione che per il reddito da lavoro.

Come si procede?

È sufficiente moltiplicare l’ammontare della paga oraria per il numero di ore di lavoro totali e le mensilità; la cifra così ottenuta va divisa per il numero 12, ossia il numero delle mensilità in un anno: il risultato è lo stipendio lordo percepito dal richiedente; per ottenere il netto basta sottrarre l’aliquota media, che ammonta al 27%.
Un esempio aiuterà a visualizzare l’operazione necessaria a calcolare il quinto: supponendo che la paga oraria sia pari a 20 euro, che le ore di lavoro totali al mese sia pari a 140 e le mensilità siano 13 (per via della tredicesima), il calcolo da effettuare sarà: 20x140x13, per un totale di 36.400; questa cifra deve essere suddivisa per 12 mensilità, dando come risultato 3.033,3 euro, che è lo stipendio lordo del richiedente, a cui andrà sottratto il 27% di imposte. Il risultato è 2.215 euro, ossia lo stipendio netto su cui si potrà calcolare la cessione del quinto dello stipendio: la rata che verrà sottratta automaticamente al soggetto richiedente ammonterà dunque a 443 euro. A tale cifra però bisogna sommare il premio dell’assicurazione che il richiedente deve obbligatoriamente sottoscrivere; infatti il premio assicurativo copre alcuni eventi funesti come:

  • il licenziamento;
  • la morte prematura del richiedente.

Cessione del quinto per i soggetti protestati

Possono usufruire della cessione del quinto anche i soggetti protestati; per questa tipologia di richiedenti la cessione è probabilmente il modo più semplice per accedere a un finanziamento. Devono tuttavia sussistere due garanzie:

  • il protestato deve avere un reddito, per rimborsare l’ente erogante;
  • a erogare il rimborso mensile deve essere il datore di lavoro del protestato.

Grazie a queste due condizioni, anche un soggetto protestato può ottenere un prestito, senza essere obbligato a indicare una causale. I protestati possono essere anche pensionati INPS o ex INPDAP, oppure dipendenti di aziende pubbliche e private. I dipendenti a tempo indeterminato possono godere di un piano di rimborso più esteso rispetto ai lavoratori a tempo determinato.
Affinché sia possibile la cessione del quinto dello stipendio, il datore di lavoro deve sottoscrivere un contratto con l’ente che eroga il prestito, con cui si impegna a trattenere ogni mese il 20% degli emolumenti del lavoratore. La somma massima erogabile è pari a 60.000 euro. I lavoratori a tempo indeterminato e i pensionati possono rimborsare la cifra in 10 anni; tuttavia per i pensionati il tasso non rimane fisso bensì aumenta contestualmente all’età.

Prestito protestati senza cessione del quinto

Non sempre le banche concedono prestiti ai cattivi pagatori; la cessione del quinto potrebbe non essere possibile, magari per mancanza di una busta paga. Il prestito ai protestati senza cessione del quinto avviene con i prestiti cambializzati; si differenziano da altre forme di finanziamento per le modalità con cui possono essere rimborsati. In questa ipotesi, infatti, si ricorre alle cambiali, emesse dall’istituto di credito, per rimborsare il prestito. Ogni cambiale ha una data di scadenza entro la quale il debito deve essere estinto.
Accanto a questa soluzione, i protestati possono ricorrere anche a un prestito ipotecario, attraverso l’ipoteca di un immobile di proprietà del richiedente. E infine il protestato, iscritto al CRIF (acronimo di Centrale di Rischi Finanziari), potrà accedere al finanziamento presentando un garante provvisto di reddito; il soggetto garante interverrà nel caso in cui il richiedente non sia in grado di onorare il debito contratto con la banca.

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Calcolo cessione del quinto INPS

Come detto, i pensionati possono accedere al prestito da parte di una banca; l’ente attingerà, grazie alla collaborazione dell’INPS, direttamente dall’assegno pensionistico il rimborso dovuto, pari al 20% della somma previdenziale mensile; si tratta dunque di un addebito automatico. Il pensionato dovrà ricorrere alla sottoscrizione di una polizza assicurativa, che onori il debito in caso di morte del richiedente. È la stessa INPS, a cui ci si può rivolgere telematicamente o attraverso un patronato, a indicare la procedura per sottoscrivere l’assicurazione. Il prestito può essere richiesto dai pensionati iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni sociali e creditizie.
Il calcolo della cessione del quinto INPS è semplice in quanto sul cedolino è riportato chiaramente il valore netto dell’assegno previdenziale. Quando si percepiscono più pensioni è necessario effettuare il cumulo.

Calcolo cessione del quinto INPDAP

Dal 2012 l’INPDAP non esiste più; oggi è l’INPS a svolgere le sue competenze, tra cui la cessione del quinto INPDAP. Chi ottiene un prestito INPDAP deve restituire la somma entro 4 anni; si tratta dunque di finanziamenti di piccola entità. Come avviene il calcolo della cessione del quinto INPDAP? Il tasso è fisso e si attesta a 4.25%, a cui si aggiunge uno 0.50% di spese amministrative. Per prestiti annuali il richiedente può ottenere una somma massima corrispondente a una mensilità di salario o pensione; la stessa logica si segue per i prestiti biennali (con rimborso con due mensilità), triennali e quadriennali (con rimborso pari rispettivamente a tre e quattro mensilità nette).
Tra le modalità di cessione del quinto INPDAP c’è anche il prestito pluriennale diretto, con durata di 5 o 10 anni. Per ottenerlo bisogna aver maturato almeno 4 anni di contributi ed essere titolari di un contratto a tempo indeterminato. I dipendenti a tempo determinato possono accedere al finanziamento diretto solo ponendo a garanzia il proprio TFR. A differenza di quanto accade generalmente per la cessione del quinto, in questo caso è necessario motivare la richiesta di prestito.

La possibilità di accedere a un finanziamento, dunque, è stata allargata il più possibile dal legislatore; oggi anche un soggetto protestato, attraverso la cessione del quinto dello stipendio, ha la possibilità di fare fronte a spese impreviste. La legge tuttavia ha inteso tutelare il più possibile non solo l’ente erogatore ma anche il soggetto richiedente, stabilendo che il calcolo della cessione del quinto del proprio reddito non superi la quota del 20%.

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